Approfondimenti

Come respiro?


Nel trasportare il respiro, l’inalazione deve essere completa. Quando è completa, ha una grande capienza. Quando ha una grande capienza, può espandersi. Quando si espande, può penetrare verso il naso. Quando penetra verso il basso, diventa calma e stabile. Quando è calma e stabile, sarà forte e regolare, germoglierà. Quando germoglia, crescerà. Quando cresce, si ritirerà verso l’alto, raggiungerà la sommità del capo. Il potere segreto della Provvidenza si muove sopra. Il potere segreto della terra si muove sotto. Colui che segue questi precetti vivrà. Colui che li avversa perirà.

Iscrizione su pietra della dinastia Zhou, 500 a.C.


Respira! Sei vivo

Thich Nhat Hanh



Il giornalista scientifico James Nestor, che ha collaborato con il New York Times, le riviste The Atlantic, Scientific American e molte altre testate, per circa dieci anni ha analizzato innumerevoli studi scientifici sul tema del respiro, si è sottoposto personalmente a test estremi ed ha viaggiato alla scoperta della scienza della respirazione e dei suoi effetti sulla salute e ci ha consegnato un importante ed illuminante testo intitolato L’arte di respirare. La nuova scienza per rieducare un gesto naturale, edito in Italia da Aboca.

Nestor è entrato in contatto con scienziati, sportivi, terapeuti e autodidatti, accomunati dall’essere definibili tutti con l’appellativo di ‘polmonati’, in quanto pionieri di una nuova disciplina che mira a riportare la respirazione al centro dei dibattiti sulla salute umana.

La respirazione influenza l’equilibrio del sistema nervoso e del sistema immunitario.

Disturbi come asma, ansia, stress, problemi di natura cardiovascolare e molte altre malattie potrebbero essere alleviati rieducando la nostra respirazione.

Ad una respirazione non corretta o disfunzionale sono associati effetti quali il russamento, le apnee del sonno, le emicranie, l’insonnia, che a loro volta possono essere causa di problemi di salute molto più gravi quali ictus, diabete, ipertensione, disturbi dell’umore, deficit di attenzione e iperattività.

Inoltre, la respirazione contribuisce alla digestione del cibo e alla regolazione della massa corporea; da essa dipende persino la funzione sessuale.

 

Oggi il 90% delle persone respira in maniera scorretta.

I sintomi di una respirazione disfunzionale sono:

  • Respirare attraverso la bocca
  • Respirare con un accentuato movimento della parte superiore del torace
  • Respirare in maniera rumorosa a riposo
  • Avere sospiri frequenti
  • Sbadigliare con frequenza
  • Avere una respirazione così detta paradossale o asincronica (toraco-addominale)

Non esiste una definizione precisa di un modello di respirazione disfunzionale; generalmente essa include qualsiasi disturbo della respirazione, fra cui l’iperventilazione o la respirazione in eccesso, l’affannamento inspiegabile e l’irregolarità del flusso della respirazione in generale.

L’iperventilazione è una respirazione che supera il fabbisogno metabolico del corpo in un dato momento, causando ipocapnia. L’ipocapnia implica che la pressione di anidride carbonica nel sangue sia inferiore alla norma.

La respirazione di un volume d’aria superiore a quello che il copro richiede, rimuove, dunque, un maggiore quantità di anidre carbonica dal sangue.

Lo stress influisce negativamente sulla respirazione, causando:

  • una respirazione più veloce
  • sospiri più frequenti
  • una respirazione irregolare o più evidente
  • una respirazione orale incontrollata
  • una respirazione alta, ovvero localizzata nella parte superiore del torace

Come si nota, le caratteristiche sono simili a quelle descritte per i disturbi della respirazione.

 

Respiriamo troppo!

Respiriamo troppo spesso, respiriamo attraverso la bocca, respiriamo con inalazioni brevi o frettolose.

Nestor evidenzia come ci siano ragioni evolutive per cui quella umana può essere considerata la peggiore respirazione nel regno animale.

Quando i nostri antenati cominciarono a consumare cibi cotti, non ebbero più bisogno di mascelle possenti, palati spaziosi e musi proiettati in avanti con ampie fosse nasali. Ammorbidire il cibo cuocendolo ha permesso al nostro cervello di espandersi a scapito della parte inferiore del volto, ma ad un prezzo: gli altri mutamenti morfologici della testa umana come l’abbassamento della laringe, l’appiattimento della faccia, il restringimento della bocca, l’indebolimento della masticazione, hanno portato ad una graduale ostruzione delle vie aeree.

Oltre a garantire il senso dell’olfatto, il naso svolge anche l’importante funzione di filtrare, preparare e riscaldare l’aria prima che questa entri nei polmoni. Nel corso del tempo è diventato più stretto e lungo nelle zone con clima freddo, più largo e piatto in quelle tropicali. La bocca si è invece sviluppata funzionalmente diventando un sistema di ventilazione di riserva da attivare in caso di otturazione delle vie nasali, cosa che a noi umani capita di frequente.

Succede così che respiriamo sempre più spesso dalla bocca.

Molti popoli antichi erano ben coscienti delle conseguenze deleterie di queste abitudini respiratorie: il canone taoista lo sconsigliava perché considerato dannosa per la salute.

La respirazione attraverso il naso crea circa il 50% di più di resistenza alla respirazione con la bocca durante la veglia, con un conseguente assorbimento di ossigeno nel sangue maggiore di almeno il 10-20%.

Una sana respirazione con il naso è fondamentale per indurre una corretta respirazione; essa permette al corpo di utilizzare l’ossido nitrico (NO).

Quando ispiriamo attraverso il naso una grande quantità di NO viene rilasciata nelle vie aeree nasali, essa arriva nei polmoni, ove svolge diverse azioni fra cui l’apertura delle vie aere e l’aumento dell’assorbimento di ossigeno nel sangue.

In estrema sintesi, l’ossido nitrico che viene prodotto nella cavità nasale facilita l’equilibrio fra flusso di sangue e ventilazione rendendolo più efficiente.

Diversi studi hanno, inoltre, dimostrato che anche l’espirazione attraverso la bocca – come per tanto tempo anche in ambito sportivo ci avevano suggerito – non è efficace.

Essa può comportare una maggiore perdita di calore corporeo e fino al 42% in più di perdita d’acqua. Tali circostanze possono causare sintomi di ostruzione nasale ed incoraggiare a continuare a respirare con la bocca.

L’atto contro-intuitivo della respirazione attraverso il naso può aiutare a mantenere le vie aeree libere, prevenire la disidratazione e migliorare il volume respiratorio.

 

La respirazione ideale è un tema centrale delle discipline orientali.

Al di là degli aspetti di natura relativi al raggiungimento di stati avanzati di coscienza, le evidenze empiriche confermano i benefici di pratiche come lo yoga e la meditazione, che – quando non ridotte a fenomeni di intrattenimento e non inserite in contesti pseudo sportivi –‘allenano’ la respirazione nasale e mirano a rallentarla.

Il segreto della respirazione ottimale, e di tutti i benefici in termini di salute, resistenza e longevità che l’accompagnano, è praticare meno inspirazioni ed espirazioni, con un volume minore. Respirare, ma respirare meno.

Solo in tempi recenti la scienza ha cominciato a misurare empiricamente ciò che popoli antichi, come i nativi delle Grandi Pianure e i buddhisti tibetani, avevano già intuito.

Nestor racconta di tecniche respiratorie che hanno permesso a giovani scoliotici di raddrizzare la schiena, ad atleti di infrangere record mondiali, ad apneisti arrischianti di espandere sensibilmente la capacità polmonare e ad asmatici rinvigoriti di scalare il Kilimangiaro a torso scoperto.

Il merito maggiore della sua ricerca è quello di sintetizzare la formula della respirazione perfetta, praticabile da chiunque.

Inalare per circa 5,5-6 secondi, esalare per 5,5-6 secondi.

Questo atto equivale a 5,5-6 respiri al minuto, per un totale di circa 5,5-6 litri d’aria.

È stato dimostrato che rallentare la respirazione ad un ritmo tale aumenta significativamente l’aritmia sinusale respiratoria, che corrisponde alla variabilità della frequenza cardiaca in sincronia con la respirazione.

Lo stesso Nestor rivela che già le preghiere di molte religioni diverse si basano esattamente su questa durata del ciclo di respirazione.

Avevano tutte sviluppato in qualche forma le stesse tecniche di preghiera, che richiedevano gli stessi schemi respiratori. E tutte, con ogni probabilità, beneficiavano dello stesso effetto calmante.

La ripetizione della sillaba Om, suono sacro dell’universo per l’induismo, richiede sei secondi di inspirazione e sei di espirazione.

Alcuni ricercatori dell’Università di Pavia hanno scoperto come il rosario cattolico rallenti il ritmo delle inalazioni, aumentando il grado di partecipazione emotiva e la sensazione di benessere legati alla preghiera.

 

Approfondimenti

Come dovremmo respirare?


Una respirazione sana deve essere leggera, silenziosa, senza sforzo e dolce. Il respiro deve avvenire attraverso il naso, diaframmatico e ritmico, con una lieve pausa dopo l’espiraizone. È così che noi esseri umani abbiamo respirato fino a che la vita moderna ha intaccato il nostro modo di respirare naturale.




Dentro, fuori; profondo, lento;
calma, quiete; sorrido, lascio andare;
momento presente, momento meraviglioso.

Thich Nhat Hanh, dal Compendio all’Anapanasati Sutta